RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Grande indignazione in paese per le offese ricevute
Mafalda non ci sta
L’Amministrazione Comunale risponde ad un articolo denigratorio comparso su un giornale locale
Il caso del ragazzo di Mafalda finito su “Le Iene” è noto ormai quasi a tutti.
Come spesso accade, molti non perdono occasione per esprimere la propria opinione. Chi di mestiere fa il giornalista (e non il giornalaio) farebbe bene a misurare le proprie parole prima di gettare fango su un paese intero!!! Il riferimento è all’articolo intitolato “ Altra figura di cioccolato per il Molise. Dopo Sanità Lavoro Trasporti, il caso della finta Ilary Blasi nuda” comparso su ilgiornaledelmolise.it lo scorso 27 febbraio a firma del sig. Pasquale Di Bello.
Ebbene, Di Bello fa della demagogia spicciola paragonando una ragazzata a fatti ben più gravi accaduti nella nostra regione. Cosa peggiore, utilizza quest’episodio per denigrare gratuitamente Mafalda e i mafaldesi, dipingendoci come rozzi cafoni che vivono in un posto rimasto indietro di quarant’anni. Ma anche se fosse così, cosa ci sarebbe di male nell’essere un contadino che legge un giornale dal barbiere?!
Queste sono offese gravissime per le quali Mafalda e i mafaldesi meritano delle scuse!!!
Se Di Bello si fosse documentato, almeno un po’, avrebbe appreso che il nome Mafalda non viene dal famoso personaggio dei fumetti di J. Lavado ( un personaggio dallo spirito ribelle costantemente preoccupato per i problemi nel mondo: un personaggio di cui non ci si dovrebbe affatto vergognare!!), ma dalla Principessa Mafalda Di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III, deportata nel lager di Buchenwald dove morì nel 1944.
Se Di Bello avesse fatto come “Le Iene”, venendo a conoscerci direttamente, avrebbe capito che Mafalda non corrisponde alla sua descrizione e alla sua idea di paese retrogrado e che i mafaldesi sono persone in gamba, oneste, lavoratrici e capaci di comprendere e di capire che il fatto avvenuto è semplicemente una ragazzata e nulla di più!!
Se Di Bello venisse da un altro pianeta forse potremmo comprendere le sue parole, ma dal momento che è un molisano come noi ci stupiamo e ci irritiamo per il suo articolo che mette in cattiva luce Mafalda, i mafaldesi ed il Molise che è anche la “sua” terra.
Se Di Bello fosse un buon giornalista dovrebbe distinguere un piccolo fatto di cronaca di un Paese dai fatti importanti di una Regione.
Se Di Bello avesse onestà intellettuale ci chiederebbe formalmente scusa…